Cos'è Radici
Molto più di un museo, questo spazio
è un luogo di comunità
Visite guidate, laboratori, angoli di quiete e meraviglia, scaffali pieni di libri specializzati

Come nasce
Il museo nasce dal desiderio di promuovere una consapevolezza ecologica e dalla scelta di farlo attraverso pratiche artigianali e sperimentazioni scientifiche. Abbiamo incrociato i nostri percorsi e armonizzato i nostri linguaggi per raccontare la bellezza attraverso la rete di relazioni, connessioni e alleanze tra organismi ed elementi in cui siamo immersi tutti e tutte.
Dove nasce
Radici trova la sua dimora nella storica cartoleria Bellotti De Magistris, che ha rappresentato un punto di riferimento per la città di Palermo dal 1906 al 2012, anno della sua chiusura definitiva. Questo luogo è intriso di significato per i palermitani, che vi trovavano quaderni, album da disegno, colori e strumenti ricercati da architetti, progettisti e artisti. Gli arredi realizzati dalle manifatture Ducrot ancora caratterizzano lo spazio, custodendo oggetti che narrano storie del passato e del presente.

Mentre il contesto urbano è spesso distante dalla natura e saturato da input digitali Radici offre esperienze che riconnettono le persone con il mondo naturale, promuovendo la sua bellezza e biodiversità.












Un tempo cartoleria storica, punto di riferimento per intere generazioni di palermitani, oggi luogo vivo di cultura ecologica: i locali che ospitano Radici sono stati oggetto di un intervento attento e rispettoso a cura dell’architetto Lorenzo Lo Dato che ha guidato la trasformazione. “Quando siamo entrati per la prima volta, il locale era in stato di abbandono da oltre dieci anni. I banconi e gli arredi erano ancora lì, come se il tempo si fosse fermato. C’era una forte sensazione di responsabilità nel ripensare questo spazio tanto amato dalla città, sapendo che ogni scelta progettuale avrebbe avuto il compito di traghettarne la memoria in una nuova funzione. Anche l’esterno, affacciato su via Gagini, versava in uno stato di desolazione, un angolo dimenticato del centro storico che sembrava difficile rigenerare” ricorda il progettista.
L’idea guida dell’intervento è stata quella di mantenere il più possibile l’identità e la memoria del luogo, rifunzionalizzando gli spazi per renderli coerenti con il progetto di Radici. L’anima analogica e retrò della cartoleria dialogava già naturalmente con la sensibilità del museo, ma era necessario ripensare completamente la fruizione: da cartoleria storica, simbolo importante di una Palermo della nostra infanzia a nuovo spazio comunitario e culturale, mantenendo la sua anima originale, ma trasformandola. L’obiettivo non era solo estetico, ma profondamente simbolico: restituire alla città un luogo familiare, trasformato ma non tradito.
Molti elementi originali sono stati recuperati e reinterpretati. I banconi in legno con i loro iconici cassetti sono oggi parte integrante dell’allestimento museale e servono anche la libreria e la caffetteria. Le vetrine espositive sono diventate lanterne illustrate che raccontano la biodiversità, mentre le vecchie scaffalature sono state trasformate in sedute rivestite, grazie a un progetto condiviso con il laboratorio Junkle. I nuovi scaffali della libreria sono stati realizzati su misura dal falegname-artista Aurelio Ciaperoni, in arte Fuori Catalogo. Perfino la porta d’ingresso è rimasta quella originale: poco funzionale, forse, ma insostituibile per la sua forza evocativa. I grandi infissi, oggi completamente apribili in estate, sono stati recuperati usando i materiali esistenti. Ogni scelta è stata guidata dal desiderio di conservare e valorizzare, evitando il più possibile lo smaltimento dei materiali, anche laddove sarebbe stato più semplice sostituire. Questo approccio ha reso il progetto sostenibile non solo dal punto di vista ambientale, ma anche simbolico: un gesto di ecologia delle relazioni, anche con il passato.
La palette cromatica riprende i colori della natura e della terra, con un’attenzione particolare ai toni di verde che caratterizzavano gli ambienti di Bellotti De Magistris. Il legno, già dominante negli arredi originali, è stato affiancato da materiali come la resina e il plexiglass, scelti per il loro contrasto estetico e la resistenza nel tempo. La scelta dei materiali ha seguito una logica funzionale e al tempo stesso narrativa, affinché ogni superficie raccontasse qualcosa e accompagnasse la nuova identità del museo.
Dal punto di vista spaziale, Radici è stato progettato per essere un luogo aperto e polifunzionale. La caffetteria accoglie fin dall’ingresso chi arriva dalla strada, anche solo per una sosta. La libreria accompagna naturalmente il visitatore verso l’Atelier, cuore delle attività laboratoriali. Il museo vero e proprio si sviluppa in un percorso raccolto e immersivo, introdotto da una galleria ispirata all’immaginario marino, come un viaggio silenzioso e profondo. L’equilibrio tra funzionalità e atmosfera era fondamentale: ogni spazio doveva essere attraversabile, accogliente, accessibile, quotidiano. Non solo un museo da visitare, ma un luogo da abitare.
C’è un elemento in particolare che racconta bene lo spirito di Radici: il vulcano, collocato all’interno del percorso espositivo. Archetipo di trasformazione e potenza creativa, è stato fortemente voluto e realizzato con grande impegno. Racchiude in sé l’idea stessa di un’energia che parte dalla profondità per generare nuove forme di vita.
Bellotti De Magistris non era un negozio qualunque. Era il luogo dove si compravano i primi strumenti per crescere, imparare, progettare: dai giocattoli raffinati agli articoli per professionisti, dai compassi ai tavoli da disegno. Per molti palermitani, rappresentava un rito di passaggio. ”Anche io – racconta l’architetto – ho acquistato qui il mio tavolo da disegno durante gli anni dell’università. Per questo motivo non si è trattato semplicemente di ristrutturare un locale commerciale, ma di raccogliere l’eredità di un’istituzione cittadina. È stata una sfida importante. Oggi, forse, possiamo dire anche un piccolo successo.”

L’Atelier
È la nostra piazza, che si trasforma per accogliere incontri, eventi, presentazioni, concerti e spettacoli teatrali. Uno spazio in divenire, dove trovare il proprio modo di sostare, ascoltare e sentire. L’atelier è un luogo da vivere a piedi scalzi, pensato per l’esplorazione e la scoperta condivisa. Materiali naturali e strumenti creativi lo rendono accogliente e stimolante. In continuità con la caffetteria, le panche offrono riparo e sosta: per sfogliare un libro, gustare una fetta di torta o semplicemente lasciarsi andare al tempo lento che qui sembra dilatarsi.
La Libreria
La libreria di Radici è un piccolo ecosistema di carta, una raccolta viva e curata di libri che parlano il linguaggio della natura. Tra i vecchi scaffali in legno si incontrano albi illustrati che raccontano mondi immaginari, manuali di cucina naturale che esplorano ingredienti semplici e selvatici, poesie che profumano di terra e saggistica che intreccia ecologia, botanica e pensiero critico. È una libreria che non si sfoglia soltanto, ma si attraversa, si respira e si coltiva come un orto delle idee. Uno spazio di scoperta per chi cerca storie lente, sapere radicato e parole capaci di trasformare.

Eventi privati
Radici offre uno spazio incantevole per eventi privati che celebrano la bellezza della natura nel cuore del centro storico di Palermo. Puoi riservare i nostri spazi per cene esclusive, compleanni memorabili e team building aziendali, avvolti da un’atmosfera unica e un’ispirazione botanica che si riflette in ogni dettaglio.